Il mio corpo è mutato. Sono ancora io ma sono invecchiata.
Il passaggio del tempo attraversa la mia anima prima che il mio corpo.
Sono Lilliana ragazzina, poi ragazza e sono diventata una donna e poi sono invecchiata.
Ed è la vita. Condividiamo un’evoluzione umana oggi. Un passaggio di tempo di circa quarant’anni. Siamo qui avvolti dalla forza della vita intera.
Partiamo da casa all’alba. Arriviamo a Cinecittà alle sette. La sala trucco è pronta. Ogni attore ha due professionisti ciascuno che lo accolgono, tutto è posizionato.
Si respira un’aria di preparazione, un’aria sacra, quella dimensione in cui, si sa, sta per succedere qualcosa di grande. Si respira la consapevolezza che oggi è un grande giorno. Lo sappiamo, oggi cambieremo o meglio saremo sempre noi ma cambieremo.
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È arrivato il momento in cui saremo parte di una trasformazione , di qualcosa che in fondo appartiene a tutti, a cui tutti saremo destinati, ma che sembra sempre troppo lontano. Soprattutto quando si è giovani. E invece tutti invecchieremo. Se saremo fortunati. Invecchieremo.
È la realtà ma sembra sempre cosi’ distante oppure si cerca di non farla entrare nelle nostre vite, tentando di fermare il tempo, attraverso, interventi, ritocchi, punture.
Follia demenziale. Tentativo disperato di fermare i nostri corpi all’età della giovinezza, bloccare il tempo, camuffare il nostro volto, mascherarlo, imbruttirlo. È follia pura. Dentro di noi c’è un’anima stanca, avvilita che chiede libertà , poter seguire il flusso della vita in pace. E spesso non è cosi’.
Comunque sia oggi ci sono truccatori professionisti che opereranno sui nostri volti, sulle nostre facce con materiali preparati apposta, ad ognuno di noi saranno destinati i suoi “pezzetti di pelle” creati su misura.
Gli “ arnesi” sono sul tavolo, la poltrona ha scritto dietro il mio nome. Non resta che sedersi e iniziare.
Respiro. E su di me iniziano ad “operare” mani abili, esperte: mettono, posizionano, creano borse, appiccicano, tolgono , rimettono, tagliano, incollano, si muovono sul mio viso, lisciando il collo trattandolo, riempiendolo.
Chiudo gli occhi, sento l’odore dell’alcool che serve per fissare, tocchi che si posano, sento la consistenza di qualcosa che aderisce forte sulla mia pelle. Mi sembra di non respirare.
Mi accorgo che sto cambiando, percezioni tattili, invisibili. Resto immobile e sono ferma. Per un attimo mi manca il respiro e allora cerco rifugio dentro me stessa, riparo all’interno del mio corpo. Non voglio ancora guardarmi, rimango ferma. Respiro soltanto. Il tempo passa e mi sembra lento e veloce insieme.
Sono trascorse più di cinque ore. Soddisfatti i truccatori mi avvisano che è un lavoro meraviglioso. Mi guardano, mi osservano, si compiacciono: “ E’vero, sei proprio tu, sei invecchiata ma sei ancora tu.”
Non voglio ancora incontrarmi, mi intravedo nello specchio mentre mi alzo dalla sedia ma ancora non incrocio il mio volto se non con la coda dell’occhio , di sfuggita.
Vado dritta in camerino, il tempo è poco , devo ancora cambiarmi e il set è già pronto. Mi stanno aspettando. Sono di prima scena.
Un attimo, un istante, sento che devo “riappropriarmi” di una nuova me. Capire,sentire, guardarmi. Per la prima volta.
Chiudo la porta. Lascio le voci fuori. Sono sola davanti allo specchio.
Sono diventata vecchia. In un lampo, velocemente.
Il tempo è passato e non me ne sono resa conto. E forse è questa la sensazione che si prova nella vita? Quando si invecchia davvero?
E allora mi osservo e lo vedo il tempo che è passato su di me. È uno shock, una rivelazione, qualcosa di fortissimo.
Il mio volto è segnato da rughe profonde, i lati delle mie guance sono come ceduti, sul mio collo sono visibili le vene, tocco il mio viso, la nuova pelle che mi hanno appiccicato è liscia e ruvida , sembra la stessa sensazione di quando accarezzo la guancia di mia nonna, è liscia la sua pelle come una bambina e anche rugosa. È una sensazione strana, nuova ma che mi sembra di conoscere.
Sono arrivata all’età in cui ci si domanda che cosa si è fatto della propria vita, cosa se ne sarebbe voluto fare.
È questa la rivelazione più grande, quelle domande che affiorano vertiginose dentro la profondità dell’anima e poco importa se cambi fuori.
Mi lascio andare, mi abbandono alla sensazione. Ascolto da dentro. Ed è il corpo che mi dice com’è . Sulla scena mi scopro a muovermi diversamente. Sono Lilliana che è diventata una donna anziana.
E’ un soffio la vita……