Solo un’attrice

by " Note d'attrice, Pensieri "

“E quando le chiedono:” Che cosa fai esattamente nella vita?”….

È  silenziosa e bellissima.
Bellissima nella sua precarietà.
Sprofondata in quell’ansia sottile di cercare una risposta alla vita.
È aria in alcuni istanti e cosi presente in altri, sa tramutarsi in terra.
Si muove facendosi spazio tra le carezze inopportune di occasioni mancate.
La sua pelle è esposta al mondo.
Vive di storie che passano,
di emozioni rubate,
di respiri presi a prestito.
Pensa di avere bisogno di preparazione.
Ha studiato, provato, si è esercitata con il corpo, la voce.
In realtà non ha ancora capito che l’occasione fortuita ruggisce in lei ancora di più che una possibilità già prefigurata,
che l’allenamento è nel catapultarsi  semplicemente nella vita con gli occhi più aperti, spalancati, senza pudore.
E ha uno sguardo cosi:
pieno, colmo, grosso di presente.
in divenire e in movimento,
smanioso di vivere,
bramoso di cogliere l’esistenza,
intrappolarla in un attimo eterno che non è solo l’inconsistenza di un momento che fugge.
I colori che sfiora sono tanti: forti, splendenti, oscuri, possenti, fragili, delicati..
Si alternano sui suoi fianchi miscugli di fiori che ridono insieme e ritrovano la loro armonia solo nel movimento del suo corpo: leggiadro e  imprevisto.
Ha un corpo che si muove anche quando è ferma,
un corpo che pare ferito
dal troppo sentire, dal troppo rotolarsi dentro.
Si immedesima nella vastità di un sentimento.
Si avvolge nel brivido di salire attraverso l’emozione, esposta come un filo d’erba è esposto al vento. Cosi’ è indifesa e profondamente viva.
Vulnerabile e fragile.
Disponibile ad essere attraversata dal mistero dell’esistere,
coraggiosa in questo atto audace di lasciarsi formare dalle cose.
Il suo compito è quello di comunicare, rivelare, essere un tramite attraverso cui gli altri possono riconoscere se stessi.
Le piace stordirsi di parole grandi,di quelle parole che toccano l’immenso,
Ama i grandi progetti.
Si protegge dai timori e si infrange su di essi in giorni inaspettati.
A volte è stremata dai suoi stessi pensieri.. Stremata da se stessa, da quell’avida sete di assorbire i dolori, le emozioni, i turbamenti, le gioie, le anime tutte.
Pare persa a volte,
succube di un domani incandescente fatto di molli certezze.
Allora rinnega quello che è, quell’incertezza dura, crudele, divorante nella quale è immersa.
Ed è proprio in quegli istanti che
vorrebbe ancorarsi al certo, al concreto. Ma in lei si adoperano forze avverse di tentennamenti ricorrenti, orme fragili di visioni inaspettate volatili e fuggenti come  il mondo di cui fa parte: aereo, incostante e fuggente.
Cosi’ vorrebbe ancorarsi ma non ce la fa.
Respira l’incerto incanto di ogni giorno .
Sembra un gioco a volte visto dall’esterno, un’illusione, qualcosa che non dura, un capriccio, un’idea superficiale, la cosa meno essenziale,
una recita qualunque , una messa in scena, un’esibizione.
All’esterno si odono parole come  “ fortuna”, “raccomandazioni”, “ carriere facili”
Cosi deve lottare anche per superare i luoghi comuni, le etichette, le cose piccole.
Quante volte vorrebbe dire: “ Torno indietro, mi fermo, cambio. Mi fiondo nelle certezze, nella stabilità”
È In quei momenti che vorrebbe bere da quella sorgente da cui sembrano abbeverarsi i tanti, più grossa, più concreta, dalla quale si materializzano le certezze di un conto in banca pieno, quotidiano, solenne.
E allora invidia la vita decisa e routinaria di un ipotetico “giorno da ufficio”, sublime nel gusto dolce che solo il pensiero di assaporarlo procura.
Ma quando avverte il lento incedere di quel fremito nel cuore che è un misterioso richiamo
sa che quella voce è la sua missione.
Allora ricomincia a respirare e va avanti di nuovo tra i salti rocamboleschi di una vita che sembra ad intermittenza, fatta di pieni e di vuoti,  di intervalli  irregolari ma pur sempre degna di essere vissuta perché vita cercata e voluta, sudata, sentita.
E quando le chiedono:
”Che cosa fai esattamente nella vita?
Ancora la voce le si spezza in gola e a malapena riesce a sussurrare :
“ Ma no, niente… Sono solo un’attrice…”

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